GIOVANNI DONADIO

Giovanni Donadio, detto il Mormando.

Organaro ed architetto.

Forse nacque il 1455 e morì il 1530. Di certo si sa che il 2 novembre 1492, tramite tale notaio Malfitano, legò, i suoi beni alla Chiesa di Santa Maria della Colla o del Colle di Mormanno, lasciandonel’usufrutto alla sorella Valenzia.

Massimo Rosi, studioso del Donadio, pur non indicando una precisa data di nascita, ne ipotizza la morte nel 1545 essendo, come dice, in possesso di dati certi anche se poco numerosi, in relazione ad una sua trentennale cittadinanza napoletana, (1483 - 1513).

La lapide posta in piazza Umberto I a Mormanno data la nascita al 1455 e al 1525 la morte. Fu architetto e costruttore d’organi. Protagonista della vigorosa ripresa dell’architettura del primo Cinquecento a Napoli, operò nel segno del vivace sperimentalismo scientifico e artistico della corte partenopea.

Considerato uno dei maggiori esponenti del cinquecento italiano, tanto da essere considerato fiorentino di nascita, fu talmente apprezzato dai suoi contemporanei tanto d meritarsi la cittadinanza onoraria di Napoli ed essere accolto alla Corte Aragonese.

Architetto tra i più richiesti realizzò molti palazzi nobiliari

Molte sono le opere attribuitegli. Gran parte sono distrutte o disperse.

In Napoli edificò:

§        casa dei Mormando in via San Gregorio Armeno n.28, anno 1507;

§        palazzo di Sangro, duchi di Vietri, poi Corigliano-Saluzzo, in piazza S. Domenico Maggiore;

§        palazzo Matteo Acquaviva duca d’Atri presso S. Pietro a Majella, 1509-1514;

§        palazzo Luigi de Raymo presso la grotta di S. Marino a Capuana, 1511;

§        palazzo Antonio Carafa duca d’Andria piazza S. Marcellino, 1513;

§        palazzo di Capua conte d’Altavilla via S. Biagio dei Librai 39, 1513;

§        palazzo Ferdinando Diaz Carlon conte d’Alife 1515-1516

§        Chiesa di Santa Maria Stella del Mare via De Blasis, 1515-1516

Affinità architettoniche col Palazzo di Capua permettono di attribuirgli anche il Palazzo PAnormita e il Palazzo Gravina, oggi considerato monumento nazionale.

Come organaro costruì strumenti eccellenti. Se ne ricordano: due per gli Aragonesi nel Castelnuovo di Napoli ed uno per la chiesa di Santa Maria della Pace in Roma.

 

 

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