ANGELO E GENESIO GALTIERI
Angelo e Genesio Galtieri, pittori di Mormanno, hanno occupato un periodo di
tempo lungo circa un secolo che va dal 1716 al 1810.
E’ da sottolineare la loro importanza nel panorama culturale di Mormanno
perché essi dimostrano con la loro opera i legami che aveva il paese con i
fenomeni che avvenivano nella Napoli capitale.
Per tutto il 1700 la cittadina fu un fervente opificio e dedicò tutti i suoi sforzi
alla ricostruzione della chiesa matrice.
Vi furono presenti maestranze qualificate - come il maestro scalpellino Pietro
Scardino da Padula che curò l’esecuzione della facciata del tempio - stuccatori,
falegnami, carpentieri e muratori esperti.
Ad essi si aggiunga il contributo del dotto clero composto sia da vescovi
residenti - come Gennaro Fortunato e Vincenzo De Magistris - sia degli oriundi
quali: Paolino Pace, Francesco Saverio Armentano, Pietro Fedele Grisolia, che
pur esercitando altrove il loro ministero tornavano, specie d’estate, a
Mormanno11.
La loro attività, non fu supportata da altre esperienze locali12.
Furono presumibilmente autodidatti.
Guardando attentamente le loro opere suppongo che usassero dei cartoni
appositamente preparati in botteghe d’arte napoletane.
Trassero insegnamenti e ricordi dai pittori del seicento e furono influenzati e
da Mattia Preti, soprattutto nella predisposizione delle figure in primo piano, e
da Luca Giordano per le Vergini in gloria e i cieli pieni d’angeli.
Lo stesso uso del colore, che non passa attraverso la morbidezza dei toni e la
sfumatura, denota un pennellare da buoni mestieranti.
Oltre che a Mormanno i Galtieri operarono in quasi tutti paesi della Diocesi
dei due mari, com’era detta appunto quella di Cassano Jonio.
Di Angelo che è il più significativo non abbiamo notizie e ignoriamo le date
di nascita e di morte.
Scompare poi nel 1739, anno in cui dipinge a Morano Calabro una grande
pala d’altare.
Tre decenni dopo appare Genesio, non certamente suo figlio, dal momento
che nell’atto di nascita del 1737, pur trascritto come figlio di Angelo, questi
viene annotato con la qualifica di notaio.
Genesio dipinge dal 1760 al 1810, anno della sua morte presunta.
Ripassa dove era già stato Angelo spingendosi a Maratea e a Fuscaldo ove
dipinge un’intera chiesa13 fornendola anche di quadri.
E’ un esecutore veloce di dipinti. Alcuni, come le Circoncisioni, sono identici,
quasi fotocopie.
Nella ritrattistica riesce di più e qua e là coglie anche qualche tratto interiore
dei personaggi, come che si nota specialmente in alcune figure della nobiltà
castrovillarese.
In conclusione posso dire che i due nostri non hanno fatto scuola e che
tuttavia, se si esclude il contemporaneo e più raffinato Francesco Oliva, a
Mormanno dopo di loro regna un vuoto assoluto.
Vediamo le loro opere.
Angelo Galtieri pittore.
• Retablo, 1716 chiesa di Santa Maria delle Vergini di Laino Castello;
• Circoncisione, 1716 chiesa di Santa Maria del Colle di Mormanno;
• Circoncisione, 1720 chiesa di Santa Maria della Consolazione di Altomonte;
• Assunta, chiesa di S. Maria del Colle di Mormanno;
• Serie di affreschi su Antico Testamento, 1718 Chiesa di S. Leone in
Saracena;
• I quattro Evangelisti, 1720 pennacchi della cupola della chiesa del Rosario
di Maratea;
• Madonna e Santi, 1725 parrocchiale di Santa Domenica Talao;
• Miracolo di S. Francesco, 1725 refettorio chiesa di S. Daniele dei
cappuccini di Belvedere Marittimo;
• Oratorio di Santa Apollonia, Mormanno;
• Vergine in Gloria, volta del presbiterio della chiesa del Suffragio di
Mormanno;
• Ciclo intero di affreschi - 8 lunette, 10 riquadri, 2 mezze lunette - 1735
chiesa di S. Nicola di Mira in Castelluccio Inferiore, Pz, che rappresenta
l’opera più importante del nostro;
• Crocefisso e pie donne, Morano ex Chiesa del Purgatorio distrutta negli
anni cinquanta;
• Assunta, chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Spazzano Albanese;
• San Giovanni Evangelista, chiesa di San Giuliano, Castrovillari;
• Giudizio universale, 1739 chiesa inferiore di S. Nicola di Morano Calabro.
Da “Uomini, tradizioni, vita e costumi di mormanno” Luigi Paternostro 2000
Affresco – S.Apollonia