Ingresso in Italia
L’ ingresso legale in Italia è consentito solo attraverso i valichi di frontiera appositamente istituiti. Non possono entrare in Italia e sono pertanto respinti alla frontiera gli stranieri già espulsi, e gli stranieri segnalati per motivi di sicurezza e ordine pubblico, anche in base a convenzioni internazionali. Non sono ammessi in Italia gli stranieri che non soddisfino tali requisiti o che siano considerati una minaccia per l’ ordine pubblico o la sicurezza dello Stato o di uno dei Paesi con i quali l’ Italia abbia sottoscritto accordi per la soppressione dei controlli alla frontiera interne e la libera circolazione delle persone o che risulti condannato per reati per i quali è previsto l’ arresto obbligatorio.
Il decreto flussi 2011 è l'atto normativo con il quale il Governo stabilisce ogni anno quanti cittadini stranieri non comunitari possono entrare in Italia per motivi di lavoro. Esso delinea inoltre le politiche pubbliche volte a favorire le relazioni familiari, l'inserimento nella società e l'integrazione culturale degli stranieri residenti in Italia, nel rispetto delle diversità e delle identità culturali delle persone, purché non siano in conflitto con l'ordinamento giuridico nazionale, e prevede ogni possibile strumento per un positivo reinserimento nei Paesi di origine. Il documento programmatico indica le azioni e gli interventi che lo Stato italiano, anche in cooperazione con gli altri Stati membri dell'Unione europea, con le istituzioni comunitarie e con ONG, si propone di svolgere in materia di immigrazione, anche mediante la conclusione di accordi con i Paesi di origine.
Il 03 gennaio 2011 è uscita la circolare numero 8 del Ministero dell’Interno che spiega ed esemplifica il Decreto Flussi 2010/2011. La circolare è rivolta alle Prefetture italiane e stabilisce con esattezza la programmazione dei flussi di ingresso per lavoratori extracomunitari non stagionali nel territorio italiano nel 2011.
Nella circolare si afferma che il decreto flussi deriva dall’urgenza di soddisfare le esigenze del mercato del lavoro italiano e, soprattutto, assecondare i bisogni delle famiglie, consentendo gli ingressi per il lavoro domestico e per l’assistenza e la cura della persona.
Regione Calabria-nazionalità riservatarie 2011
Permesso di soggiorno temporaneo