Lavoro all'estero
La tutela del lavoro degli italiani all’estero è sancita dall’articolo 35 della Costituzione, il quale stabilisce che "la Repubblica Italiana riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell'interesse generale, e tutela il lavoro italiano all'estero". Lo Stato italiano dunque regola la disciplina del rapporto di lavoro e la sicurezza dei lavoratori italiani all'estero, sia che svolgano la propria attività in un paese comunitario che extracomunitario.
1) Lavorare nell'Unione Europea
Per quanto riguarda il lavoro in un Paese Ue, vige il principio della libera circolazione dei lavoratori, per cui ogni cittadino di uno Stato membro ha il diritto di cercare lavoro sul territorio di un altro Stato membro, conformemente alla regolamentazione applicabile ai cittadini di quest’ultimo Stato, e ha diritto alla medesima assistenza che gli uffici di collocamento di tale Stato offrono ai propri cittadini, senza alcuna discriminazione fondata sulla nazionalità. Tale diritto si applica anche ai lavoratori a tempo indeterminato, stagionali e transfrontalieri, oltre che ai prestatori di servizi.
Inoltre,in base al principio della parità di trattamento, i lavoratori che sono cittadini di uno Stato membro non possono essere trattati, nel territorio dello Stato membro ospitante, in modo diverso rispetto ai lavoratori nazionali per quanto riguarda le condizioni di lavoro e di impiego (in particolare per l’assunzione, il licenziamento e la remunerazione), in ragione della loro nazionalità. La parità di trattamento si applica anche in materia di formazione professionale e di misure di riqualificazione.
Per conoscere i diritti dei lavoratori che si spostano per lavorare nell'Unione Europea è disponibile la guida 2010 “Disposizioni Ue sulla sicurezza sociale”.
mobilità
Esistono una serie di strumenti e servizi che hanno lo scopo di favorire l’inserimento nel mondo del lavoro in uno dei paesi dell'Unione Europea.
Tra questi si segnala Eures, finalizzato a favorire la mobilità dei lavoratori in ambito Ue, che offre tre tipi di servizi: informazione, consulenza e assunzione/collocamento (incontro domanda/offerta), (per saperne di più clicca qui ) nonché il Programma LLP (Lifelong Learning Programm 2007-2013) che, promuovendo la formazione continua, finanzia progetti rivolti a tutti coloro che vogliono accrescere le proprie competenze effettuando un periodo di formazione all’estero.
In ogni caso, la protezione e l’assistenza ai membri della famiglia nel luogo in cui il cittadino si trasferisce per un’attività lavorativa o di formazione sono garantite dalle rispettive ambasciate e consolati.
2) Lavorare nei Paesi extra Ue
Per quanto riguarda la tutela degli italiani che lavorano in paesi non appartenenti all'Unione Europea, la legge di riferimento è quella del 3 ottobre 1987 n. 398.
La legge prevede che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sulla base di un accertamento rilasci un'autorizzazione all'azienda che intende assumere lavoratori italiani.
L’ accertamento è finalizzato a verificare che:
- il contratto di lavoro, ove preveda espressamente la possibilità, dopo il trasferimento all'estero, che il datore di lavoro destini il lavoratore assunto a prestare la propria attività presso consociate estere, garantisca le stesse condizioni di lavoro;
- il trattamento economico-normativo offerto sia complessivamente non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi di lavoro vigenti in Italia per la categoria di appartenenza del lavoratore e sia distintamente prevista l'entità delle prestazioni in denaro o in natura connesse con lo svolgimento all'estero del rapporto di lavoro;
- i contratti di lavoro prevedano, qualora le autorità del Paese di impiego pongano restrizione ai trasferimenti di valuta, la possibilità per i lavoratori di ottenere il trasferimento in Italia della quota di valuta trasferibile delle retribuzioni corrisposte all'estero;
- sia stata stipulata, a favore dei lavoratori italiani inviati all'estero a svolgere attività lavorativa, un'assicurazione per ogni viaggio di andata nel luogo di destinazione e di rientro dal luogo stesso, per i casi di morte o di invalidità permanente.
mobilità
Per agevolare la possibilità di lavorare fuori dall’Unione Europea esiste il nuovo servizio LIE - Lista italiani all'estero, realizzato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il quale è volto a favorire l'incontro tra domanda di lavoro delle aziende italiane con sedi all'estero e cittadini italiani che intendono lavorare all'estero.
Tramite il servizio, per ora in una prima fase sperimentale, i lavoratori hanno la possibilità di inserire i propri dati in una Lista online visibile alle aziende che, per assumerli, devono per ora completare la procedura in modalità cartacea.