donazione del cordone ombelicale

Fino a poco tempo fa il sangue del cordone ombelicale veniva solitamente eliminato con il secondamento, cioè durante la fase di espulsione della placenta, che si verifica subito dopo il parto. Studi recenti hanno però dimostrato che il sangue placentare assomiglia molto, per composizione, a quello del midollo osseo perciò negli ultimi anni sono nate diverse associazioni che riuniscono le donne disposte a donare il sangue del cordone ombelicale. (ADlSCO il cui sito italiano su Internet è consultabile all’indirizzo http://www.adisco.it, oppure la AIEOP Associazione Italiana di Ematologia ed Oncologia Pediatrica).

Il sangue del cordone ombelicale di ogni bambino è un abbondante riserva di cellule staminali. Esse funzionano come cellule dominanti perché contribuiscono allo sviluppo di tutti i tessuti, organi e sistemi del corpo. Le cellule staminali possono trasformarsi in altri tipi di cellule nel corpo e creare nuova crescita e sviluppo. Inoltre, la loro trasformazione aiuta a curare importanti malattie come la leucemia ed altre malattie correlate. Il sangue del cordone ombelicale è quindi una risorsa preziosa per la propria famiglia ma anche per le altre.

Il prelievo del sangue del cordone ombelicale è un procedimento molto semplice e del tutto innocuo per mamma e bebè. Avviene al momento del parto, dopo che il bambino è nato, poco prima dell'espulsione della placenta, quando il cordone è già stato reciso.

L'ostetrica disinfetta accuratamente il cordone ombelicale ancora attaccato alla placenta, inserisce un ago nella vena ombelicale (sul cordone) e raccoglie il sangue, che defluisce in una sacca sterile. Questo prelievo può essere effettuato sia dopo il parto naturale sia dopo il taglio cesareo.

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