La sostenibilità dei terreni agricoli

L’attività agricola esercita un impatto ambientale notevole sulle risorse naturali per cui l’impiego di pratiche agricole virtuose, la cura e il mantenimento del paesaggio rurale, interventi di manutenzione ambientale che comportano una migliore gestione del territorio e che valorizzano l’ambiente ed il paesaggio, costituiscono utili strumenti per preservare tali territori sia  sotto l’aspetto ambientale che sociale.

All’interno dell’Asse II la promozione dell’utilizzo sostenibile dei terreni agricoli viene perseguita attraverso:

·         indennità compensative degli svantaggi naturali a favore degli agricoltori delle zone montane (Misura 211)

·         indennità compensative degli svantaggi naturali a favore degli agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi naturali, diverse dalle zone montane (Misura 212)

·         pagamenti agro-ambientali (Misura 214)

·         pagamenti per il benessere degli animali (Misura 215)

·         sostegno agli investimenti non produttivi (Misura 216)

 

gli svantaggi naturali

L’attività agricola sia nelle zone montane sia nelle zone collinari e marginali ad elevata valenza naturale produce minori redditi dovuti agli svantaggi naturali ma può contribuire a preservare tali territori sia  sotto l’aspetto ambientale che sociale. Pertanto, il riconoscimento di una indennità compensativa agli agricoltori che operano nelle zone montane e collinari e nelle zone marginali e poco produttive caratterizzate da svantaggi naturali, mira al mantenimento dell’attività agricola ecosostenibile al fine di ridurne il tasso di spopolamento ed il degrado ambientale.

Nello stesso tempo tale sostegno è finalizzato indirettamente a garantire il presidio e la salvaguardia del territorio, con riflessi positivi sulle risorse idriche, sulla biodiversità e gli agro-ecosistemi ad elevato valore naturalistico, particolarmente presenti nelle zone montane e nelle zone collinari.

In particolare, per quanto riguarda la biodiversità, si va dalla conservazione degli ecotipi locali, selezionati dall’uomo e dall’ambiente nel corso del tempo in questi ambienti non particolarmente favorevoli, alla preservazione della flora e fauna spontanea. I beneficiari di questi interventi sono gli imprenditori agricoli, singoli ed associati, che si impegnano a proseguire l’attività agricola nelle zone designate ai sensi dell’art. 50, paragrafi 2 e 3 del Reg. (CE) 1698/05 per 5 anni a decorrere dal primo pagamento e a rispettare gli obblighi della condizionalità.

 

 

 

le pratiche agricole virtuose

L’agricoltura esercita un impatto ambientale notevole sulle risorse naturali, sia sulla risorsa acqua (sfruttamento irrazionale della risorsa idrica, contaminazione degli acquiferi da nitrati, fitofarmaci e acque di vegetazione) nelle aree pianeggianti ad agricoltura intensiva, sia sulla risorsa suolo (rischio elevato di erosione), nelle aree meno sfruttate. Gran parte degli impatti ambientali dipende, infatti, non solo dalla quantità e qualità di beni e servizi consumati ma anche dalla produzione, dall’uso e dallo smaltimento degli stessi.

L’impiego di pratiche agricole virtuose come la produzione integrata, l’agricoltura biologica ed azioni extra-BCAA – Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali- risponde proprio alla necessità di arginare questi fenomeni.

Si tende quindi ad incentivare sempre di più gli agricoltori all’introduzione e al proseguimento dell’utilizzazione di metodi di produzione agricola compatibili con la tutela ed il miglioramento dell’ambiente, del paesaggio agrario e delle sue caratteristiche, del suolo, della diversità genetica.

Il ricorso a pratiche virtuose oltre a contribuire alla conservazione della biodiversità, alla preservazione dell’attività agricola e alla tutela dei sistemi agro-forestali ad alto valore naturalistico, risponde anche alla domanda di qualità e naturalità che proviene dalla società.

Infatti, il ruolo sempre più decisivo assunto dal consumatore nella scelta di beni e servizi sposta l’attenzione sull’aspetto del consumo, sul ruolo del consumatore e sul suo stile di vita e porta alla nascita di una nuova strategia: la Strategia "Produzione e consumo sostenibili" (SCP).

Nello specifico, all’interno dell’Asse II, la misura dei pagamenti agro-ambientali è finalizzata alla tutela delle risorse naturali e della biodiversità e al contrasto dell’inquinamento delle falde, del degrado del suolo e del dissesto idrogeologico.

Questa misura si articola in una serie di azioni che possono essere ricondotte ai metodi di produzione compatibili con la tutela ambientale e che sono:

 

·         produzione integrata

·         agricoltura biologica

·         azioni extra-BCAA

·         salvaguardia della biodiversità animale

·         cura e mantenimento del paesaggio rurale

 

·         produzione integrata

La produzione integrata prevede l’adozione delle prescrizioni riportate nei Disciplinari di Produzione Integrata della Regione Calabria (aggiornati al 2008) per la coltivazione dell’olivo, degli agrumi, delle drupacee, dell’actinidia e della patata, contenuti nelle “Norme Tecniche per l’attuazione del Reg. (Ce) 1257/1999 – Misura f”. Le prescrizioni di riferimento sono le rotazioni,  la fertilizzazione, l’irrigazione, la tutela del suolo e la difesa fitosanitaria.

 

·         agricoltura biologica

L’ “agricoltura biologica” comprende tutte quelle tecniche produttive sostenibili che riducono i livelli di contaminazione e di inquinamento delle acque e del suolo derivanti dagli input di origine agricola e contribuiscono alla diversificazione dell’ecosistema dei terreni agricoli. In particolare il sostegno all’agricoltura biologica mira a favorire l’introduzione di tecniche agronomiche per la difesa quali-quantitativa delle acque e del suolo, per mitigare i fenomeni di desertificazione e dissesto idrogeologico, per introdurre e diffondere tecniche di coltivazione biologica ed integrata.

Nello specifico si tratta di  sostenere non solo le aziende che già producono secondo il metodo biologico, ma anche  l’ingresso di nuove aziende per rispondere alla crescente domanda di prodotti biologici attraverso l’introduzione e il mantenimento delle tecniche colturali esenti dall’impiego di sostanze chimiche di sintesi, a norma del Reg. (CEE) 2092/91 e successive modifiche e integrazioni.

 

·         azioni oltre le BCAA (Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali)

La necessità di contrastare i fenomeni di desertificazione ed il dissesto idrogeologico spinge verso l’introduzione di tecniche agronomiche sostenibili, cioè capaci di assicurare uno stato ottimale della fertilità agronomica del suolo e promuovere una gestione conservativa delle sue funzioni produttive ed ambientali, che superi le pratiche richieste per il mantenimento delle BCAA.

Le Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali prevedono una serie di norme finalizzate al perseguimento di quattro specifici obiettivi definiti dall’allegato IV del Reg.1782/03. In particolare, la difesa dall’erosione, il mantenimento della sostanza organica nel suolo, la salvaguardia della struttura del suolo e il mantenimento di un livello minimo di gestione.

Le azioni extra-BCAA, invece, sono la riduzione dell’erosione, l incremento della sostanza organica e l’inerbimento di colture permanenti.

 

·         salvaguardia della biodiversità animale

Nella nostra Regione esiste un fenomeno di erosione della diversità genetica animale. Infatti, alcune razze sono minacciate di estinzione od hanno una limitata diffusione principalmente perché il loro allevamento non è conveniente.

Queste razze hanno spesso una funzione di presidio del territorio in quanto sono allevate in zone marginali e nello stesso tempo presentano caratteri interessanti dal punto di vista del miglioramento genetico.

Attraverso la salvaguardia della biodiversità animale si vuole perciò promuovere la salvaguardia delle razze animali minacciate di erosione genetica oppure delle razze a limitata diffusione. Questo avviene, ad esempio, tramite il sostegno agli allevatori che si assumono l’impegno di allevare una razza a rischio genetico di estinzione. Si tratta di agricoltori custodi, il cui compito è quello di favorire il recupero, la conservazione e la coltivazione di specie autoctone preziose che arricchiscono il patrimonio della biodiversità locale.

Più in generale questa azione persegue l’obiettivo di tutelare l’ambiente e conservare la biodiversità.

 

·         cura e mantenimento del paesaggio rurale

La cura e il mantenimento del paesaggio rurale sono finalizzati alla salvaguardia dei caratteri di ruralità del paesaggio agrario tramite la conservazione di elementi naturali e paesaggistici quali siepi, alberate, boschetti, ecc.

Questi interventi sono più incisivi soprattutto laddove persiste una certa naturalità, come nelle aree Natura 2000, o laddove si vuole ripristinare o creare un certo grado di naturalità, come nelle aziende dove si adottano tecniche di coltivazione sostenibile.

Nell’insieme questi interventi contribuiscono alla conservazione della biodiversità, alla preservazione dell’attività agricola e di sistemi forestali ad alto valore naturalistico e, più in generale, alla valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio nei sistemi agricoli e forestali.

 

la fruibilità delle risorse naturali

L’uso sostenibile dei terreni agricoli viene perseguito anche attraverso il sostegno agli investimenti non produttivi, cioè quegli investimenti non remunerativi necessari all’adempimento degli impegni agro-ambientali.

Incentivare gli agricoltori a realizzare, per esempio, opere di pubblica utilità, quali beni non commerciabili o servizi di manutenzione ambientale, economicamente non vantaggiose ma che comportano una migliore gestione del territorio e che valorizzano l’ambiente ed il paesaggio nei sistemi agricoli può contribuire a conservare il paesaggio dei sistemi stessi e rendere maggiormente fruibili le risorse naturali presenti.

Vi rientrano anche gli investimenti aziendali che valorizzano in termini di pubblica utilità le zone Natura 2000 o altre aree di grande pregio naturale, come le aree agricole ad elevato valore naturalistico.

Questi interventi sono utili, inoltre, a limitare gli impatti dell’attività agricola sull’ambiente, ridurre il conflitto tra le attività agricole e le esigenze di tutela degli habitat e delle specie, conservare lo spazio naturale anche favorendo il mantenimento o la ricostruzione di elementi del paesaggio rurale.

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