La diversificazione dell’economia rurale
I territori rurali custodiscono al loro interno un complesso variegato di beni culturali, ambientali e storico-archeologici (patrimonio paesaggistico, centri storici, usi e costumi differenziati e radicati sul territorio) di grande valore che da tempo è divenuto oggetto di un rinnovato interesse da parte dei ceti urbani. Nonostante ciò le aree rurali calabresi sono interessate da un processo di declino economico e sociale dovuto sia al progressivo invecchiamento della popolazione sia allo spopolamento. Pertanto una diversificazione dell’economia in attività extra-agricole risponde all’esigenza di valorizzare tutte le potenzialità, anche turistiche, di questi territori attraverso il turismo sostenibile, alternativo, diversificato e destagionalizzato.
Infatti, in una concezione più ampia di spazio rurale dove la natura non è solo un supporto dell’attività agricola, ma anzi l’insieme di elementi che costituiscono l’intero ecosistema, esiste un legame tra ambiente naturale e caratteristiche socio-economiche e culturali locali. Il territorio svolge pertanto nelle aree rurali una funzione non solo produttiva, ma anche paesaggistica e culturale e può divenire, in tal senso, fonte di vantaggio competitivo, attraverso la valorizzazione del turismo e delle attività ricreative in genere.
Nello specifico dell’Asse III la diversificazione dell’economia rurale viene perseguita attraverso:
· diversificazione in attività non agricole (Misura 311)
· sostegno alla creazione e allo sviluppo delle imprese (Misura 312)
· incentivazione di attività turistiche (Misura 313)
la multifunzionalità dell’impresa agricola
La diversificazione in attività non agricole mira a sviluppare un sistema economico e sociale più stabile nelle aree rurali attraverso la valorizzazione del ruolo multifunzionale dell’impresa agricola, non più solo produttrice di beni ma anche di servizi: sociali, ambientali, formativi, turistico e ricreativi.
L’impresa agricola diventa infatti un centro di erogazione di servizi alle persone e alle famiglie o per lo svolgimento di attività per la cura e salvaguardia ambientale. Vengono così incentivate attività complementari a quella agricola nei settori dei servizi sottolineando la funzione sociale dell’impresa agricola, il ruolo delle tradizioni e della cultura locale e la produzione di energia.
Fattorie sociali, fattorie didattiche, eco-fattorie, fattorie di creazioni artigianali aziendali, fattorie bioenergetiche costituiscono tutte esperienze di diversificazione delle attività dell’impresa agricola.
Le fattorie didattiche sono vere e proprie aziende agricole in cui l’agricoltore mette a disposizione di scuole, famiglie o semplici consumatori, parte dell’azienda e del proprio tempo per proporre attività di educazione ambientale ed alimentare e valorizzare così l'ambiente, il lavoro dell'agricoltore e le produzioni ecocompatibili di qualità. Le specifiche attività delle aziende possono suggerire veri e propri percorsi didattici, da quelli incentrati sulle attività di trasformazione a quelli che prevedono la realizzazione di oggetti di artigianato, ai percorsi che avvicinano al mondo degli animali e delle piante.
Le fattorie sociali forniscono beni e servizi di utilità sociale in settori come l’assistenza sociale, l’assistenza sanitaria, il turismo sociale, la formazione extra-scolastica finalizzata a prevenire la dispersione scolastica e a contribuire alla riuscita del percorso formativo. Le attività svolte nelle fattorie sociali si pongono l’obiettivo di favorire il reinserimento ed il benessere sociale di persone svantaggiate.
la creazione di nuove imprese
Le aree rurali calabresi presentano una scarsa diversificazione del sistema economico produttivo e, sebbene alcune siano caratterizzate dal ritardo socio-economico e dal peso predominante del settore agricolo, in altre esiste una stretta integrazione tra l’agricoltura e le altre attività economiche.
Lo sviluppo di un territorio, infatti, non può essere affidato solo all’agricoltura ma deve passare attraverso una diversificazione delle attività economiche.
Il sostegno allo sviluppo di nuove forme imprenditoriali viene pertanto effettuato nell’intento di rivitalizzare il sistema economico delle aree rurali anche attraverso la nascita e lo sviluppo di microimprese artigiane e commerciali, cercando al contempo di contrastarne il declino economico e sociale e lo spopolamento. In particolare, la diversificazione delle attività economiche delle aree rurali viene realizzata attraverso interventi che mirano ad innovare, integrare e qualificare il sistema produttivo locale e promuovere la creazione di opportunità di lavoro.
il turismo rurale
Il turismo rurale è ormai considerato un fattore importante per lo sviluppo delle aree rurali e, soprattutto nella nostra Regione, caratterizzata da molteplici ambienti geografici, dalla presenza di elementi storico-culturali importanti e da un paniere di prodotti tipici variegato, può concretizzare le tante potenzialità di sviluppo. Il turismo rurale, condotto secondo criteri di conservazione delle risorse naturali e culturali, può prestarsi a svolgere il ruolo di motore dello sviluppo economico sostenibile del territorio rurale, aprendo nuovi spazi di mercato alle produzioni agricole tipiche e tradizionali, facendo conoscere le produzioni dell’artigianato locale e svolgendo, più in generale, una funzione di marketing territoriale. L’incentivazione di attività turistiche è finalizzata quindi a migliorare la qualità dell’offerta di turismo rurale nel suo complesso attraverso il sostegno alla realizzazione di infrastrutture e di servizi per il turismo rurale, l’integrazione tra offerta di turismo rurale e offerta turistica tradizionale.
Questo sia per quanto riguarda la piccola ricettività e i servizi turistici e agrituristici volti alla valorizzazione di località turistiche e di aree naturali, sia per quanto riguarda la realizzazione di itinerari, percorsi e pacchetti enogastronomici, turistici e agrituristici.